Perchè le PMI devono tutelarsi con la Cybersecurity
Pubblicato da Stefano Nucci in Cybersecurity · 31 Maggio 2023
In questi primi 5 mesi, il 2023 ha visto un aumento degli attacchi informatici in Italia del 150% rispetto al 2022, con numerosi casi di violazioni della sicurezza informatica.
I crimini informatici vanno dalla violazione dei dati personali alla frode informatica, passando per il ransomware e il phishing.
Basta fare una semplice ricerca sul web, e si trovano casi di decine di grandi aziende italiane, con fatturati milionari o anche miliardari, conosciutissime a livello globale che subiscono attacchi con successiva richiesta di riscatto, ma il danno maggiore per queste aziende non è il riscatto ma:
- Notevole riduzione del fatturato
- Sospensione forzata dell’attività
- Rallentamento dei processi
- Furto e/o manomissione di dati sensibili
e non bisogna dimenticarsi di aggiungere anche un notevole danno d’immagine.

Eppure queste aziende investono non poco in Cybersecurity, a volte anche milioni di euro l’anno, formano continuamente il personale a riconoscere pishing ed eseguono tantissimi penetration test per metterli alla prova.
E quindi, come riesce ad entrare un attacco hacker??
Sembra strano ma spesso un hacker entra attraverso quelle mail che l’azienda conosce benissimo, di cui si fida ciecamente, magari la mail del piccolo fornitore con cui collabora da 30 anni (dai tempi in cui non esisteva internet) e non ritiene quindi un rischio aprire un file da questi indirizzi.
L’hacker usa le piccole medie imprese per effettuare uno Spillover (salto di specie), come un virus patogeno (vedi covid 19 che si pensa sia arrivato all’uomo tramite i pipistrelli) transita sulle PMI per arrivare alle grandi aziende.
Infatti le PMI sono quelle che meno di altre destinano risorse alla Cybersecurity, quindi di conseguenza sono maggiormente vulnerabili, e proprio per questo motivo che sono lo strumento preferito per arrivare all’azienda target.
Queste PMI cosiddette “Untori”, sono a loro insaputa responsabili di essere portatori sani del virus, e anche loro avrebbero inevitabilmente delle conseguenze dall’attacco informatico.
Oltre al fatto, che la grande azienda colpita risalendo a loro quali veicoli infettanti potrebbe troncare ogni rapporto di lavoro, e in alcuni casi pensare anche di procedere per vie legali.
Ad oggi solo il 7% delle PMI Italiane è tutelato da questo tipo di pericolo.
Lo scenario non è rassicurante, ma i mezzi per contrastare tutto questo fortunatamente ci sono.
Spesso una PMI vede la Cybersecurity come un costo, ma la domanda che ci si deve fare è:
“Quanto mi costa non tutelarmi?”
Risposta:
“Sicuramente molto di più”
Un piano su misura di Cyber Difesa per una PMI non ha costi elevati, ed in più ci sono anche degli incentivi sotto forma di credito d’imposta.
Perciò, se siete interessati ad approfondire l’argomento, e magari avere un’idea di quello che può costare un piano di Cybersecurity,
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A presto.